Il luogo migliore per curare un anziano malato? La casa. Meglio anche dell´ospedale. Parola del servizio di ospedalizzazione a domicilio organizzato dal reparto di geriatria delle Molinette. I numeri saranno presentati venerdì all´Accademia di medicina di via Po: in dieci anni sono stati seguiti circa diecimila pazienti. In sintesi ecco i risultati, non solo economici, del nuovo servizio: curare un anziano a casa costa 150 euro al giorno, in ospedale fra i 550 e i 600. Ma ci sono benefici anche sotto il profilo medico: rischio ridotto di contrarre infezioni, guarigioni più rapide (effetto anche psicologico). Nell´équipe del reparto di geriatria lavorano ventuno persone tra medici, infermieri e fisioterapisti. Per ora però il servizio (che va richiesto dal medico di famiglia) è possibile solo nell´area di Torino Sud, quella che fa riferimento alle Molinette.
Prendiamo un anziano con patologie plurime, un paziente «complesso», uno di quelli potenzialmente destinato ad entrare ed uscire dall´ospedale. Lasciamolo a casa affidato alle cure di medici, infermieri e se serve anche fisioterapisti che lo seguono a domicilio. Prendiamo poi il suo omologo, un anziano della stessa età e lasciamolo ricoverato in ospedale, in geriatria. Fatto il confronto il risultato è sbalorditivo e dovrebbe far riflettere su cosa dovrebbe, e potrebbe essere, la sanità di domani. Il primo, quello curato a domicilio, costa 160 euro al giorno, una cifra comprensiva anche dei costi di spostamento del personale, ogni giorno un infermiere, due o tre volte a settimana un medico, altri specialisti se necessario. Il secondo invece costa all´azienda fra i 550 e i 600 euro. Una cifra che resta superiore anche se si inseriscono i costi indiretti, ad esempio la spesa per una badante che aiuta la famiglia nella gestione del periodo della malattia. Sarebbe ancora poco se la questione si riducesse ad un mero principio economico. Ma non è così. Confrontiamo anche i tassi di incidenza delle infezioni urinarie, una delle più comuni complicanze fra gli anziani. L´anziano curato a domicilio la contrae nell´1 per cento dei casi, quello ricoverato in ospedale nel 6 per cento dei casi. Altro dato di grande interesse è quello che riguarda la possibilità che l´anziano venga ancora ricoverato dopo la cura. Nel caso dell´ospedalizzazione a domicilio la percentuale supera di poco il 40 per cento (42%), in reparto invece i numeri sono invece quasi raddoppiati, l´87 per cento. Ultimo ma non meno importante il livello di gradimento. Al termine dell´esperienza dice di essere soddisfatto il 98 per cento dei pazienti. Non si conosce il gradi di soddisfazione fra i ricoverati in reparto ma c´è da scommettere che anche nelle migliori delle condizioni possibili non sarà altrettanto alto.
Fatte le somme, l´ospedalizzazione a domicilio costa molto meno all´azienda e si rivela anche più efficace. Nel frattempo il paziente è a casa, non è costretto a rinunciare alle sue abitudini, non deve lasciare i suoi cari. Tutti questi dati, raccolti negli anni di vita del servizio di ospedalizzazione a domicilio dell´ospedale Molinette, l´unico finora attivo in Piemonte, saranno presentati venerdì all´Accademia di Medicina di via Po da Nicoletta Aimonino Ricauda, Renata Marinello che dirigono il servizio che lavora all´interno del dipartimento di geriatria di Giancarlo Isaia, anche lui presente all´incontro. Il servizio, racconta Aimonimo Ricauda, è nato nel 1985 e in dieci anni ha seguito circa diecimila pazienti. «Sono numeri che riteniamo importanti per capire in quale direzione si potrà sviluppare l´assistenza e la terapia sanitaria nei prossimi anni». Un numero di cellulare permette le comunicazioni con i responsabili del servizio in caso d´urgenza. Gli interventi di routine procedono invece secondo programmazione, tenendo conto della singole situazioni. Nell´equipe lavorano 21 persone: infermieri, medici, fisioterapisti. Chiedere il servizio a domicilio è possibile, ma soltanto se si vive nell´area di Torino sud e si presenta una richiesta attraverso il medico di base. Gli altri due canali sono il pronto soccorso e i reparti, dove i medici, constatate le condizioni, ritengono che l´ospedale a casa possa essere la giusta soluzione.
Fonte: Repubblica.it
https://torino.repubblica.it/dettaglio/curarsi-in-ospedale-meglio-a-casa/1601646